Sogna, sogna, mia cara anima!
Music: Francesco Paolo Tosti, song cycle, "Consolazione" 중 "Sogna, sogna, mia cara anima!"
Text: Gabriele D'Annunzio from "Poema paradisiaco"
Sogna, sogna, mia cara anima!
Tutto, tutto sarà come al tempo lontano.
Io metterò ne la tua pura mano tutto il mio cuore.
Nulla è ancor distrutto.
Sogna, sogna! Io vivrò de la tua vita.
In una vita semplice e profonda io rivivrò.
La lieve ostia che monda
io la riceverò da le tue dita.
Sogna, ché il tempo di sognare è giunto.
Io parlo. Di': l'anima tua m'intende?
Vedi? Ne l'aria fluttua e s'accende
quasi il fantasma d'un april defunto.
Dreaming and dreaming, my beloved soul!
All, everything will be the same as when it passed
I will leave it to your pure hand
All my heart is not broken yet
Dreaming and dreaming! I am living In your life
A simple and profound life
I will reinvigorate the washed Eucharist
Let me take it from your fingers
Because dreams become true as they dream
I will tell you: Does your soul understand me?
Are you seeing? It drifts in the sky.
It's almost like the vision of April passed
Sogna, sogna, mia cara anima - Gillian Zammit, Sop
Sogna, sogna, mia cara anima - Marc Filograsso, Tenor
Consolazione:
Consolation (위로, 위안)의 의미인 아래 8곡 구성 Tosti 연가곡 이다.
No. 1. Non pianger più (Weep no more)
No. 2. Ancóra qualche rose è ne' rosai (a few roses has it pink)
No. 3. Tanto accadrà, ben che non sia d'aprile (It will happen, yet that will not be in April)
No. 4. Perché ti neghi con lo sguardo stanco? (Why deny with the tired look?)
No. 5. Sogna, sogna, mia cara anima! (Dream, dream, my dear soul!)
No. 6. Settembre (September)
No. 7. Quanto ha dormito, il cembalo!
No. 8. Mentre che fra le tende scolorate
전에 소개한 적이 있는 Tosti의 "La sera" 처럼 text의 출처는 D'Annunzio의
"Poema paradisiaco" 이다.
Gabriele D'Annunzio의 어머니, Luisa De Benedictis
The title "Consolation" indicates the intention of the poet to console his mother,
who lived alone, worried dissipated life of the child away.
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참고로 D’Annunzio의 원본을 아래에 옮긴다.
Non pianger più. Torna il diletto figlio
a la tua casa. È stanco di mentire.
Vieni; usciamo. Tempo è di rifi orire.
Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.
Vieni; usciamo. Il giardino abbandonato
serba ancora per noi qualche sentiero.
Ti dirò come sia dolce il mistero
che vela certe cose del passato.
Ancóra qualche rosa è ne’ rosai,
ancóra qualche timida erba odora.
Ne l’abbandono il caro luogo ancóra
sorriderà, se tu sorriderai.
Ti dirò come sia dolce il sorriso
di certe cose che l’oblìo affl isse.
Che proveresti tu se ti fi orisse
la terra sotto i piedi, all’improvviso?
Tanto accadrà, ben che non sia d’aprile.
Usciamo. Non coprirti il capo. È un lento
sol di settembre; e ancor non vedo argento
su ’l tuo capo, e la riga è ancor sottile.
Perché ti neghi con lo sguardo stanco?
La madre fa quel che il buon fi glio vuole.
Bisogna che tu prenda un po’ di sole,
un po’ di sole su quel viso bianco.
Bisogna che tu sia forte; bisogna
che tu non pensi a le cattive cose…
Se noi andiamo verso quelle rose,
io parlo piano, l’anima tua sogna.
Sogna, sogna, mia cara anima! Tutto,
tutto sarà come al tempo lontano.
Io metterò ne la tua pura mano
tutto il mio cuore. Nulla è ancor distrutto.
Sogna, sogna! Io vivrò de la tua vita.
In una vita semplice e profonda
io rivivrò. La lieve ostia che monda
io la riceverò da le tue dita.
Sogna, ché il tempo di sognare è giunto.
Io parlo. Di’: l’anima tua m’intende?
Vedi? Ne l’aria fluttua e s’accende
quasi il fantasma d’un april defunto.
Settembre (di’: l’anima tua m’ascolta?)
ha ne l’odore suo, nel suo pallore,
non so, quasi l’odore ed il pallore
di qualche primavera dissepolta.
45 Sogniamo, poi ch’è tempo di sognare.
Sorridiamo. È la nostra primavera,
questa. A casa, più tardi, verso sera,
vo’ riaprire il cembalo e sonare.
Quanto ha dormito, il cembalo! Mancava,
allora, qualche corda; qualche corda
ancóra manca. E l’ebano ricorda
le lunghe dita ceree de l’ava.
Mentre che fra le tende scolorate
vagherà qualche odore delicato,
(m’odi tu?) qualche cosa come un fiato
debole di viole un po’ passate,
sonerò qualche vecchia aria di danza,
assai vecchia, assai nobile, anche un poco
triste; e il suono sarà velato, fioco,
quasi venisse da quell’altra stanza.
Poi per te sola io vo’ comporre un canto
che ti raccolga come in una cuna,
sopra un antico metro, ma con una
grazia che sia vaga e negletta alquanto.
Tutto sarà come al tempo lontano.
L’anima sarà semplice com’era;
e a te verrà, quando vorrai, leggera
come vien l’acqua al cavo de la mano.
아래는 Spanish tenor, Joaquín Pixán의 전곡 동영상이다.
Part 1 (Consolazione #1 - #5)
Part 2 (Consolazione #6 - #8)
4/17/17 musicgarden